CHARDONNAY

2022 | COLLIO DOC

Tipo di vino: bianco
Uve:  Chardonnay
Comune di produzione: San Floriano del Collio
Zona di produzione: Collio Goriziano

VIGNETO
Tipologia del terreno: origine eocenica costituita da marne ed arenarie stratificate
Sistema di allevamento:  doppio capovolto e guyot
Densità media di impianto: 4.000 ceppi /ha
Età media delle viti in produzione:  43 anni
Epoca e conduzione della vendemmia: seconda decade di settembre

VINIFICAZIONE
Diraspapigiatura

Macerazione pellicolare a freddo:
8°-10° C 
Illimpidimento:
 statico a freddo
Temperatura di fermentazione: 16°-20° C
Lieviti: 
selezionati
Fermentazione malolatica:
  non svolta
Elevage: 
9 mesi sui lieviti
Illimpidimento:
naturale
Imbottigliamento:
29 Giugno 2023
Affinamento:
7 mesi in bottiglia

DATI TECNICI
Grado alcolico:  14,00% in vol
Acidità totale: 
5,78 g/l
pH:
3,30
Miglior picco evolutivo in: 
4 anni
Capacità di affinamento: 
15 anni

Il 2022 è stato un anno caratterizzato da notevoli variazioni climatiche. L’anno è iniziato con inversioni termiche e precipitazioni inferiori alla media; questa siccità è continuata nei mesi successivi. Intorno al 10 aprile è cominciato il germogliamento, mentre la fioritura è stata anticipata. Il 19 maggio, infatti, abbiamo osservato i primi fiori aperti. Durante tutta la primavera si sono registrati pochi millimetri di pioggia. La stagione estiva ha visto continuare questo andamento, con mesi caldi e secchi che hanno causato siccità in alcune zone. In pianura, in particolare, si è fatto ricorso all’irrigazione. Il ciclo della vite però ha continuato il suo corso, con i primi acini invaiati di pinot grigio rilevati già intorno all’11 luglio. Durante i mesi di agosto e soprattutto di settembre c’è stato un aumento delle precipitazioni, che ha reso possibile una maturazione molto buona dell’uva. L’ultimo trimestre dell’anno è stato asciutto, con poche quantità di acqua. La qualità dell’uva è stata buona, con un accumulo di zuccheri superiore alla media, acidità totali e pH in linea con i nostri storici. I vini si presentano rotondi e complessi nei primi anni, con un ottimo potenziale di invecchiamento, soprattutto per il vino rosso Merlot.

Annate precedenti

2021

Gennaio e febbraio hanno registrato temperature nella norma e un’ottimale quantità di precipitazioni. A marzo le temperature erano instabili e accompagnate da una scarsa quantità di pioggia. A metà mese è iniziato il pianto della vite. Il 7 e 8 aprile ricordiamo le gelate tardive che hanno colpito gli alberi da frutto; questo fenomeno, fortunatamente, non ha portato a danni importanti per la vite.

Verso la seconda metà di aprile è cominciato il germogliamento, a partire dalle varietà di Chardonnay, Sauvignon e Tocai Friulano. Il mese di maggio 2021, assieme al maggio 2019, è stato uno dei più freddi degli ultimi 30 anni e risulta essere il più fresco dal 1991. Nel mese di giugno e luglio le temperature sono salite ed è stata registrata poca pioggia. La fioritura, iniziata nella prima settimana di giugno, si è conclusa rapidamente grazie alla buona disponibilità idrica dei terreni. L’invaiatura era in ritardo rispetto al 2020, infatti gli acini hanno cominciato a cambiare colore a fine luglio – inizio agosto. Agosto ha presentato temperature nella media. Le prime due settimane di settembre sono state caratterizzate dall’assenza di pioggia e pertanto siamo riusciti a raccogliere gran parte delle uve a bacca bianca nelle migliori condizioni climatiche. Anche gli ultimi tre mesi dell’anno hanno presentato un deficit nella pluviometria.

Il 2021 ha regalato una qualità delle uve molto buona, in particolare per le uve a maturazione media e medio-tardiva. Anche il pH e l’acidità si sono mantenuti a livelli buoni grazie alle escursioni termiche che hanno caratterizzato l’ultima fase della maturazione.

2020

I primi mesi del 2020 hanno registrato pochi giorni di pioggia e temperature al di sopra della norma, fatta eccezione per alcune precipitazioni a inizio marzo. A metà marzo ha avuto inizio in maniera irregolare il pianto della vite, a causa della siccità dei mesi invernali. Nelle prime ore del mattino dei giorni 1 e 2 aprile 2020, su gran parte delle zone di fondovalle si sono registrate temperature inferiori a 0 °C. Fortunatamente molte varietà non erano ancora germogliate e pertanto non sono stati osservati danni particolari nei nostri vigneti.

Grazie al repentino rialzo delle temperature è incominciato anche il germogliamento. Nei mesi di maggio e giugno si sono registrate piogge ben distribuite, che non hanno disturbato la fioritura, avvenuta intorno al 18 maggio e conclusasi a fine mese. A giugno le temperature sono aumentate. L’invaiatura è avvenuta a luglio, in anticipo rispetto all’anno precedente. Agosto ha presentato temperature e piogge nella media.

La nostra vendemmia 2020 è cominciata il 2 settembre con la varietà Pinot Grigio ed è terminata il 30 settembre con il Merlot. Gli ultimi mesi dell’anno hanno registrato un cumulo pluviometrico importante.

Ricordiamo questa annata per l’alta qualità delle uve, con un ottimo equilibrio tra zuccheri e acidità e interessanti espressioni aromatiche. I vini presentano freschezza ed eleganza nei primi anni e un ottimo potenziale di invecchiamento.

2018

L’annata 2018 ha avuto un buon inizio di stagione, con temperature al di sopra della media nel periodo del germogliamento. Questo innalzamento termico, verificatosi a partire da metà aprile, ha comportato un rapido accrescimento vegetativo e, successivamente, una fioritura breve e anticipata di circa 15 giorni rispetto alla media storica.

In seguito, nel periodo tra maggio e luglio, c’è stato un andamento climatico molto positivo, caratterizzato da una distribuzione regolare delle piogge (importanti soprattutto a giugno per la fase di accrescimento e ingrossamento degli acini) e con temperature al di sopra della media climatica. I primi accenni di invaiatura sono stati rilevati nelle zone precoci nei primi giorni di luglio, in anticipo di due settimane rispetto al dato medio storico per la zona.

Il caldo record di fine luglio e della prima decade di agosto ha fortemente condizionato il processo di maturazione dell’uva, tutto sommato ottimale per la vite, e ha permesso di ottenere un’uva perfettamente sana alla vendemmia. Fondamentale, inoltre, in questo periodo è stata la presenza di notevoli escursioni termiche, che hanno favorito la sintesi di composti aromatici.

Si ricorda la vendemmia 2018 anche per il clima perfetto di settembre, che ha consentito l’ottimale maturazione anche delle uve rosse. L’annata 2018 esprime da un punto di vista qualitativo un carattere di continuità con la precedente, i cui vini bianchi sostanzialmente si sono contraddistinti per un contenuto alcolico moderato, con acidità equilibrata ed un’importante espressività aromatica, in particolare per Friulano e Sauvignon, a garanzia di un’elevata qualità.

2017

L’annata 2017 è stata caratterizzata dal susseguirsi di fenomeni atmosferici estremi. Sin dalla fine del periodo invernale, in particolare nei mesi di febbraio e marzo, sono state registrate temperature superiori alla media, le quali hanno anticipato il germogliamento della vite di circa dieci giorni. Le temperature medio-alte si sono protratte anche nelle prime settimane di aprile, periodo in cui sono state accompagnate dall’assenza di precipitazioni. Tali condizioni hanno garantito un’ottima schiusura delle gemme e una conseguente uniformità di germogliamento.

In seguito, nella notte tra il 20 e il 21 aprile, le temperature si sono abbassate drasticamente, provocando una gelata tardiva che ha causato ingenti danni ai germogli già sviluppati. A causa di questo evento in alcuni vigneti di fondovalle e nella zona dell’Isonzo abbiamo avuto danni importanti a livello produttivo. Ciò ha determinato uno squilibrio tra i vigneti di collina e quelli in pianura: mentre per i primi il leggero anticipo è perdurato fino al momento della raccolta, i vigneti colpiti dalla gelata hanno subito un ritardo che ha riportato la vendemmia alla media stagionale.

Infine, un’estate con temperature calde di giorno e medie di notte ha permesso il raggiungimento di condizioni quasi ottimali per la buona maturazione e sanità delle uve. Alcune varietà, come Pinot grigio e Chardonnay, si sono distinte per un buon livello di maturità, mentre altre, Sauvignon e Friulano in particolare, per un’intensità aromatica superiore alla media. I vini si presentano con un pH superiore alla media e una sintesi a favore di composti aromatici, con un contenuto zuccherino moderato e un quadro acidico equilibrato.

2016

Nonostante un inverno che possiamo definire al di fuori della norma, considerato il deficit pluviometrico e i molti giorni di bora, il risveglio vegetativo della vite, pianto e successivo germogliamento, si sono verificati nei periodi che rientrano quasi nella norma per la zona Collio.
Un repentino cambiamento è stato innescato dalle particolari condizioni climatiche di Aprile e Maggio dove una ripresa della piovosità ha ristabilito un po’ la situazione deficitaria idrica dei vigneti, senza causare particolari problemi di infezioni peronosporiche, ma l’altalenanza di basse e alte temperature hanno creato degli accrescimenti irregolari dei germogli e hanno interferito nel regolare svolgimento della fase di fioritura, determinando un ritardo rispetto alla media.
Tale ritardo è stato azzerato con l’innalzarsi repentino delle temperature da metà giugno; il susseguirsi di più anticicloni nordafricani hanno generato un periodo caldo e siccitoso. In  particolare nel periodo dell’invaiatura fino quasi  alla raccolta.
Le alte temperature che hanno contraddistinto quasi  tutto il mese di agosto hanno provocato eccessiva evapotraspirazione e in qualche caso stress idrico nei cocuzzoli delle colline esposti a sud. La vendemmia è iniziata nella prima settimana di settembre con uve che erano decisamente sane e si è molto prolungata nel tempo.
Le piogge di fine agosto ed il repentino abbassamento termico notturno hanno sicuramente migliorato il quadro aromatico delle uve.

2015

L’inverno 2015 è stato caratterizzato dalle temperature medie al di sopra della norma. Dopo i  due mesi abbastanza secchi in marzo si sono registrate piogge nella norma. La stagione è iniziata con un germogliamento in linea con la media storica, anche se aprile abbastanza secco, con temperatura più basse della norma ci ha portati a una regolare fioritura a fine maggio con una elevata allegagione. Durante i mesi di giugno e luglio , il perdurare di bel tempo intervallato da brevi precipitazioni, ha notevolmente avvantaggiato lo sviluppo fenologico della pianta. L’invaiatura è iniziata a partire dal 18 luglio per la varietà precoci ( Pinot Grigio e Sauvignon ) e si è conclusa con le varietà tardive 8 agosto. Una forte e pronunciata escursione  termica del mese di agosto ha permesso un ideale maturazione delle uve che a partire dai primi giorni di settembre apparivano già pronte alla raccolta. L’annata 2015 verrà ricordata come un’annata buona, regolare, con uva sana e aromaticamente matura. I vini hanno un buon equilibrio e una forte riconoscibilità varietale con propensione alla longevità.

2014

Il 2014 è stato uno dei millesimi più difficili da gestire nell’ultimo quarto secolo in Friuli. Dopo una prima parte dell’estate tanto calda quanto umida e piovosa, ad agosto e settembre  si sono registrate copiose precipitazioni, accompagnate da temperature  al di sotto della media stagionale che hanno creato notevoli problemi sia dal punto di vista sanitario che del raggiungimento della perfetta maturità delle uve. Tuttavia nella nostra zona, molto più che nelle altre zone viticole in Friuli Venezia Giulia, il numero dei vini degni della massima considerazione non sono affatto pochi (in particolare Friulano, Pinot Grigio e Sauvignon  nonché la Malvasia Istriana e bianchi d’assemblaggio). La costante ventilazione di cui godono le colline e una buona parte della pianura, la forte pendenza di alcuni vigneti e l’aumento della manodopera nonché la determinazione a produrre vini di qualità, hanno forse giocato un ruolo decisivo ai fini del risultato finale. I vini si presentano freschi, eleganti e con il passare degli anni potrebbero anche sorprenderci.