PLANTA

2021| Venezia Giulia IGT Chardonnay

Tipo di vino: bianco
Uve:  Chardonnay
Comune di produzione: Gorizia
Zona di produzione: Isonzo

VIGNETO
Tipologia del terreno: poco profondo, con scheletro abbondante, ciottoloso
Sistema di allevamento:  guyot
Densità di impianto: 5.700 ceppi /ha
Età media delle viti in produzione: 19 anni
Epoca della vendemmia: seconda decade di settembre

VINIFICAZIONE
Diraspapigiatura

Macerazione pellicolare a freddo:
8°-10° C 
Illimpidimento:
statico a freddo
Temperatura di fermentazione:
18°-22° C
Lieviti: 
selezionati
Fermentazione malolattica:
  non svolta
Elevage: 
9 mesi sui lieviti
Illimpidimento:
naturale
Imbottigliamento: 
28 Giugno 2022

DATI TECNICI
Grado alcolico:  13,65% in vol
Acidità totale:
6,22 g/l
pH:
3,22
Miglior picco evolutivo in:
6 anni
Capacità di affinamento in:
15 anni

Gennaio e febbraio hanno registrato temperature nella norma e un’ottimale quantità di precipitazioni. A marzo le temperature erano instabili e accompagnate da una scarsa quantità di pioggia. A metà mese è iniziato il pianto della vite. Il 7 e 8 aprile ricordiamo le gelate tardive che hanno colpito gli alberi da frutto; questo fenomeno, fortunatamente, non ha portato a danni importanti per la vite.

Verso la seconda metà di aprile è cominciato il germogliamento, a partire dalle varietà di Chardonnay, Sauvignon e Tocai Friulano. Il mese di maggio 2021, assieme al maggio 2019, è stato uno dei più freddi degli ultimi 30 anni e risulta essere il più fresco dal 1991. Nel mese di giugno e luglio le temperature sono salite ed è stata registrata poca pioggia. La fioritura, iniziata nella prima settimana di giugno, si è conclusa rapidamente grazie alla buona disponibilità idrica dei terreni. L’invaiatura era in ritardo rispetto al 2020, infatti gli acini hanno cominciato a cambiare colore a fine luglio – inizio agosto. Agosto ha presentato temperature nella media. Le prime due settimane di settembre sono state caratterizzate dall’assenza di pioggia e pertanto siamo riusciti a raccogliere gran parte delle uve a bacca bianca nelle migliori condizioni climatiche. Anche gli ultimi tre mesi dell’anno hanno presentato un deficit nella pluviometria.

Il 2021 ha regalato una qualità delle uve molto buona, in particolare per le uve a maturazione media e medio-tardiva. Anche il pH e l’acidità si sono mantenuti a livelli buoni grazie alle escursioni termiche che hanno caratterizzato l’ultima fase della maturazione.

Vecchie annate

2020

I primi mesi del 2020 hanno registrato pochi giorni di pioggia e temperature al di sopra della norma, fatta eccezione per alcune precipitazioni a inizio marzo. A metà marzo ha avuto inizio in maniera irregolare il pianto della vite, a causa della siccità dei mesi invernali. Nelle prime ore del mattino dei giorni 1 e 2 aprile 2020, su gran parte delle zone di fondovalle si sono registrate temperature inferiori a 0 °C. Fortunatamente molte varietà non erano ancora germogliate e pertanto non sono stati osservati danni particolari nei nostri vigneti.

Grazie al repentino rialzo delle temperature è incominciato anche il germogliamento. Nei mesi di maggio e giugno si sono registrate piogge ben distribuite, che non hanno disturbato la fioritura, avvenuta intorno al 18 maggio e conclusasi a fine mese. A giugno le temperature sono aumentate. L’invaiatura è avvenuta a luglio, in anticipo rispetto all’anno precedente. Agosto ha presentato temperature e piogge nella media.

La nostra vendemmia 2020 è cominciata il 2 settembre con la varietà Pinot Grigio ed è terminata il 30 settembre con il Merlot. Gli ultimi mesi dell’anno hanno registrato un cumulo pluviometrico importante.

Ricordiamo questa annata per l’alta qualità delle uve, con un ottimo equilibrio tra zuccheri e acidità e interessanti espressioni aromatiche. I vini presentano freschezza ed eleganza nei primi anni e un ottimo potenziale di invecchiamento.

2017

L’annata 2017 è stata caratterizzata dal susseguirsi di fenomeni atmosferici estremi. Sin dalla fine del periodo invernale, in particolare nei mesi di febbraio e marzo, sono state registrate temperature superiori alla media, le quali hanno anticipato il germogliamento della vite di circa dieci giorni. Le temperature medio-alte si sono protratte anche nelle prime settimane di aprile, periodo in cui sono state accompagnate dall’assenza di precipitazioni. Tali condizioni hanno garantito un’ottima schiusura delle gemme e una conseguente uniformità di germogliamento.

In seguito, nella notte tra il 20 e il 21 aprile, le temperature si sono abbassate drasticamente, provocando una gelata tardiva che ha causato ingenti danni ai germogli già sviluppati. A causa di questo evento in alcuni vigneti di fondovalle e nella zona dell’Isonzo abbiamo avuto danni importanti a livello produttivo. Ciò ha determinato uno squilibrio tra i vigneti di collina e quelli in pianura: mentre per i primi il leggero anticipo è perdurato fino al momento della raccolta, i vigneti colpiti dalla gelata hanno subito un ritardo che ha riportato la vendemmia alla media stagionale.

Infine, un’estate con temperature calde di giorno e medie di notte ha permesso il raggiungimento di condizioni quasi ottimali per la buona maturazione e sanità delle uve. Alcune varietà, come Pinot grigio e Chardonnay, si sono distinte per un buon livello di maturità, mentre altre, Sauvignon e Friulano in particolare, per un’intensità aromatica superiore alla media. I vini si presentano con un pH superiore alla media e una sintesi a favore di composti aromatici, con un contenuto zuccherino moderato e un quadro acidico equilibrato.